Incontri amorosi: manuale pratico estivo (e non solo)


Estate, tempo di incontri e di ormoni in libertà. Che sia un’avventura o una (ri)conquista, un breve flirt o una storiona, fate un breve ripasso. O scoprite cose nuove. Nella vita (soprattutto quelle erotica) non si finisce mai di imparare.

Una ricerca finanziata da una catena inglese di tintorie (non poi così fuori luogo, a pensarci: le lavandaie furono un tempo preziose portavoce sociali) ci ha edotto su una scoperta clamorosa. Pare che gli argomenti di conversazione preferiti dagli uomini siano sport e lavoro, mentre le donne discorrono prevalentemente di sentimenti, relazioni e sesso. A proposito di quest’ultimo, dallo studio risulta che le femmine usano fantasiosi eufemismi, sfoggiando circa 13mila parole in più al giorno rispetto ai maschi. Eppure, nonostante la dimestichezza alla chiacchiera spinta sia ora certificata, quando si decide di sondare fra le amiche lo stato di salute di argomenti cosiddetti scottanti, qualche imbarazzo affiora. Ma dura poco. Ne abbiamo avuto la prova proponendo a una decina di donne una lista di quesiti sui grandi dilemmi della nostra intimità. Volenti o nolenti, sta avvenendo un’inesorabile evoluzione di cui gli uomini devono prendere atto: ci siamo svegliate, nonostante tutto ci remi contro.  E forse quella cosa lì che si fa fra le lenzuola abbiamo imparato a prenderla molto meno sul serio dei nostri (sempre adorati) compagni. Almeno, così pare. Giudicate voi.

Lingerie Sexy Solo se non è scomoda.
Se la modella Jackie O’Shaughnessy ha posato a 62 anni per l’intimo di American Apparel, ed era splendida, vuol dire che sta bene (quasi) a tutte. Tanto, ogni tipo fisico ha il suo estimatore. Inoltre, come sottolinea Sara Tessa, «Il corpo di una donna non ha bisogno di elaborate accortezze. A volte anche solo una spallina del vestito allentata può scatenare la passione. Certo la lingerie provocante attira lo sguardo dell’uomo e fa sentire la donna desiderata». Purché non sia una tortura. «Il mio ragazzo mi regalava sempre dei maledetti perizoma elaborati da sex shop che mi segavano in due», si lamenta Samantha 30 anni segretaria d’azienda a Ravenna. «Per fargli capire cosa si prova ad indossarli gliene ho regalato un paio. Gli stavano da dio, ha un didietro fantastico. Ma dopo averli provati davanti a me li ha fatti sparire. E non me ne ha più regalato uno. Obiettivo centrato». Anche Federica, traduttrice a Parma, 28 anni non è quel che si dice un’appassionata di guepiere e reggicalze: «La biancheria sexy è scomoda e tende a infilarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Se proprio devo, preferisco procurarmi bustini vittoriani o camicie da notte lunghe e vaporose. Ne avevo una splendida, innumerevoli strati di velo color pesca e una scollatura degno dell’assalto di un vampiro. “Vampiro” che poi ho effettivamente trovato e non se la cavò male, anzi». Meri, casalinga di Olbia trapiantata in Stati Uniti, ha risolto scegliendola insieme al marito, «Nei sexy shop. Così non rischio che lui compri qualcosa che non mi va a genio». Lorena la indossa per far contento lui, ma preferisce quella stile Doris Day, un po’ verginale: «Il massimo, a letto è il baby doll. Il perizoma, no. Lo trovo un po’ volgare, mi fa pensare a quelle che si chinano e mostrano metà fondoschiena». Per sua fortuna, non a tutti gli uomini la tenuta da pantere del boudoir piace così tanto. L’ultimo fidanzato di Natalina, ricercatrice universitaria di Napoli, le ha detto che sono soldi buttati: «Peccato! E pensare che vorrei tanto fare un corso di burlesque!». Anche il compagno 54enne di Giuseppina, avvocato, 40 anni, romana,, non ne vuole sapere. «A lui piace che mi faccia trovare nuda, con gli stivali e un foulard al collo. Deve essere qualche fantasia da fumetto anni ’70».

Luce accesa, luce spenta Meglio se è soffusa
«Intermittente». L’amica spiritosa non manca mai. Scherzi a parte, che ne è del dato scientifico secondo cui il senso della vista attizza l’uomo, e tutti gli altri scaldano il motore della donna? Che ne è della paura di mettere troppa carne in mostra, di cui è vittima persino colei che si sfila jeans taglia 38? Sul tema, le preferenze sono ancora discordanti. Sara Tessa, autrice del caso editoriale L’uragano di un batter d’ali (Newton Compton), storia di passione e di tormenti che ha conquistato le amanti del genere sentimentale ad alto contenuto erotico, la preferisce soffusa. «Vedere e non vedere rende più calda la situazione. Se è la prima volta, aiuta a superare l’insicurezza di mostrarsi nude». Cosa ne pensano le donne? Samantha la preferisce spenta. Non perché si vergogni, ma per concentrarsi sulle sensazioni tattili e sull’olfatto. Federica e Natalina preferiscono addirittura quella solare, perché amano farlo en plain air oppure di mattina. Giuseppina la vuole spenta perché «quando è accesa mi sembra di stare sul set di un film porno». Chiara, segretaria a Bologna, è una pentita del buio: ha deciso di tenerla accesa da quando in pieno amplesso, per gettare indietro i capelli a mo’ di criniera, ha quasi rotto il setto nasale del fidanzato con una testata. Lorena, medico in provincia di Perugia, la vuole accesa per motivi extrasensoriali: «Ho paura del buio e dei mostri sotto il letto sin da bambina». Barbara, 25 anni, di Busto Arsizio, ne vuole almeno un po’, altrimenti le viene in mente quella volta in cui al cinema era convinta che il marito fosse eccitato e ha carezzato per mezz’ora il fazzoletto arrotolato nella tasca del pantalone.

Sex toys Anche no.
Il 28% delle donne italiane ne tiene almeno uno in casa. Lo dice MySecretCase, sito di ecommerce di giocattoli erotici. I più rudimentali si trovano ormai anche su siti basic come Dmail, dove non c’è più bisogno di camuffare i vibratori come “massaggiatori per signora”. Se persino la bella e giovane Jennifer Lawrence si è fatta beccare dalla cameriera di un hotel mentre ficcava sotto al letto una scatola di falli di gomma, via libera per tutte, allora? Samantha non è d’accordo. «L’unico sex toy che ho provato è stato l’anello vibrante. Il mio compagno era uscito a comprare i condom ed è rientrato tutto orgoglioso con questo nuovo giocattolo. Lo abbiamo provato, e riso ben più di quanto si dovrebbe durante il sesso. Alla fine l’abbiamo buttato via». Federica usa attrezzi erotici da sola e in compagnia: «Qualsiasi cosa che aumenti il piacere va sfruttata». Natalina ha comprato un vibratore tascabile a forma di draghetto verde, ma è incappata in un problema. «Quando è finita la batteria non era possibile sostituirla da sola, avrei dovuto portarlo da un tecnico. Non se ne parlava proprio. Ora è sul mio comodino e mia madre pensa che sia un pupazzetto innocuo».

Sveltina 10 e lode con qualche riserva
Una volta assodato che gli uomini hanno un particolare talento per farsi venire voglia di fare sesso quando sei perfettamente vestita e truccata, pronta per il battesimo della nipotina, le risposte in proposito sono state pronte e rapide come lo spontaneo, vitale guizzo di passione di cui stiamo parlando. «Ricordo un paio di memorabili sveltine in una cabina del telefono, quando ancora esistevano quelle che offrivano un po’ di privacy, e una un po’ blasfema dietro le porte del Duomo». Meri consuma il sesso veloce soprattutto in vacanza «Quando il relax offre molti spunti». Per Natalina hanno un senso solo con gli sconosciuti usa e getta, da quando è andata in bianco con un amico: «Non era pronto. Nel senso che era maleodorante proprio “lì”», e l’amicizia si è guastata». Giuseppina le disdegna «Mai! Ci vuole atmosfera, tempo, dedizione…». Al contrario la scrittrice Tessa trova la quickie (così la chiamano gli anglosassoni) irrinunciabile. «Assolutamente sì, la migliore direi. È quel desiderio carnale che nasce improvviso. Ti travolge, ti senti desideratissima. No, non si può resistere». E chi ha detto di volerlo fare?

Film porno Naaaa!Però il fai da te…
Di pellicole a luci rosse progettate per le esigenze femminili si parla dai primi anni ’90. A cominciare da Cabin Fever un esperimento del 1993 in cui una donna in cerca di una vacanza lontano da ogni turbamento si ritrova attratta da un tuttofare del posto. Le donne, insomma, non le incanti facilmente, a meno che non mostri loro i dettagli della notte brava fra lady Mary e Mr. Pamuk (infarto finale escluso) di Downton Abbey. Però in Francia ci provano ancora con il sito dorcelle.org (crasi fra il nome del produttore volpone Marc Dorcel e il pronome “elle”). Probabilmente hanno ragione perché il consumo del porno unisex da parte del pubblico femminile mondiale aumenta anno dopo anno, tanto che un dollaro su quattro speso online per visionare certi filmetti proviene da carte di credito intestate a donne. Non per niente il portale Quit Porn Addiction, counselling per chi abusa di materiale hard, segnala che una richiesta di aiuto su tre e femminile. Ma c’è anche chi non è d’accordo con questo tipo di fruizione. «Trovo i film porno noiosi e ripetitivi», dice Sara Tessa. «Anche se la visione a due può essere un buon modo per scoprire le fantasie del partner, le posizioni che gli piacerebbe adottare. I film potrebbero contribuire a migliorare l’intesa». Delle nostre intervistate, solo Natalina si dichiara consumatrice abituale, in coppia e da sola. Per tutte le altre sono comici. Federica preferisce essere filmata lei dai partner «Anche se a volte mi chiedo dove finiscano quelle riprese, spero non su Youporn». A Giuseppina non è mai capitato in coppia, ma un suo artner le mandava il link di quello che stava vedendo in streaming chiedendole di condividere il piacere a distanza. Lorena, infine, ci ha provato qualche volta col suo uomo: «Ma il primo che ci è capitato di vedere era quello con Sara Tommasi. Più che eccitarci abbiamo entrambi provato il desiderio di fare volontariato fra ragazze disagiate. Poi ne ho visti altri che ho trovati utili per imparare cose che piacciono ai maschi. Anche se quando vedo i pornodivi che schiaffeggiano i glutei delle attrici scoppio a ridere».

Preliminari Facoltativi. Conta di più il dopo.
Secondo Emmanuele A. Jannini, professore di sessuologia all’università dell’Aquila, sono molto graditi dalle donne un po’ al di là con gli anni. Forse perché il piacere, negli anni della contestazione, era un diritto. Ma non per tutte le intervistate di una certa età sono così fondamentali. Secondo Sara Tessa, a volte il desiderio è troppo forte, quindi meglio andare al sodo. «Solo di recente ho cominciato a gradire che l’altro si prenda cura di me», conferma Natalina. Per Meri i preliminari sono «graditi, ma non indispensabili. A volte è piacevole essere diretti. Purché lui capisca che sei anche tu sei nello stesso stato d’animo». Anche Lorena seguire sempre la strada maestra. E più che le coccole “prima” ama quelle “dopo”. «Anche perché i nostri preliminari, in genere, consistono in lui che fa zapping, poi si volta verso di me pieno di desiderio, e io sto già dormendo». Samantha invece li ama molto, ma sull’argomento stende un velo pietoso: «Il mio compagno è un esploratore, ma talvolta è un po’ “ruvido” nei gesti, quindi mi fa un po’ male. Vorrei un uomo con le manine di fata…». Federica, infine, ricorda divertita un’esperienza da ventenne. «Lui era bello come un dio greco, fisico stupendo, viso da principe gitano. Però era stupido in maniera imbarazzante. Rimasi per mezz’ora a guardarlo e ad accarezzargli il petto, le spalle, le braccia, studiandolo come si studia un’opera d’arte, mentre lui se ne stava fermo domandandosi quando sarebbe stato opportuno tirare fuori l’artiglieria pesante e procedere. Alla fine mi liquidò con un: “Ma te sei strana” e non se ne fece nulla… l’ho già detto che lui era molto stupido?».

Pubblicato su Gioia.