Addyi, il Viagra rosa, è un flop


La scena che avevamo in mente era un po’ diversa. Una pillola rosa (e ti pareva; dal sessismo cromatico non se ne esce più), un sorso di Veuve Clicquot da buttare giù con aria complice. E in un attimo – anche qualche minuto sarebbe andato bene – questo oscuro oggetto del desiderio che è, appunto, il desiderio, sarebbe stato a portata di tutte noi, anche della più inappetente. Ma il debutto dell’Addyi, il farmaco alla flibanserina che riaccende il desiderio femminile, non è stato una festa; lontanissime le cifre che il Viagra blu raggiunse diciotto anni fa con 600mila confezioni andate a ruba nei primi giorni. Tanto che adesso non c’è più il save the date per lo sbarco dell’Addyi in Europa; per il momento è stato rimandato. A dirla tutta le speranze superavano le aspettative e qualche dubbio ce l’eravamo posto. Come pretendevano di curare un “disturbo” che non ha una diagnosi precisa? Qualcuno ha mai cercato di stabilire il numero minimo di “momenti graurrr” che bisogna provare per essere normalmente focose? Due volte a settimana? Tre? Tutti i giorni? O la frequenza deve coincidere con quella del partner? Ecco, questa è una delle cose che ha più stizzito le potenziali consumatrici, perché la sensazione è che alla fine questa pillola faccia fronte a un bisogno più maschile che femminile, tanto che c’è chi ha invocato il sacrosanto “diritto di non desiderare”.

Il sospetto è che l’impellenza di rendersi più disponibili sia l’ennesima pressione sociale nei confronti della donna (la lista è infinita: essere madri perfette, lavoratrici efficienti, donne di casa, magre e toniche a qualsiasi età, eccetera). Un nuovo ricatto, dunque, che comincia con: «C’è qualcosa di sbagliato, in te», e finisce con: «Se mi ami manda giù quella pillola». Ora, con la stessa semplificazione che ha accompagnato le ricerche, si tirano le somme. L’Addyi si assume quotidianamente, come ogni terapia antidepressiva, invece di un’ora prima che apra il luna park, come per il Viagra, e magari per questo non è piaciuto. Forse non è romantica l’idea che il consumo d’alcol sia sconsigliato (altro che champagne!). Ed è come minimo disorientante la sonnolenza come effetto collaterale (cioè, rischiamo di addormentarci sul più bello?!?). E poi, il prezzo è caro, l’effetto non è garantito, e si tratta di uno stabilizzatore dell’umore. Quindi: se non sono depressa ma semplicemente non ho voglia, quale sarà l’effetto che devo aspettarmi? (continua a leggere Addyi, il Viagra rosa, è un flop su )