Tony Hadley adora il Natale e gli dedica un disco


Abbinare Tony Hadley col Natale evoca per me un imbarazzante ricordo. Una fredda notte di fine dicembre di quasi 30 anni fa in cui sgattaiolavo come una stalker davanti casa sua, a Londra, per rubargli i sacchi della spazzatura. E dopo averli aperti in un vicolo tranquillo, fra carte di regali strappate e pannolini della figlia neonata, mettevo insieme le buste con gli auguri di Natale e ricavavo, dai mittenti, una rubrica completa di indirizzi di tutte le altre star degli anni 80. Senza poterci poi fare nulla. Chiedo perdono, ero giovane e gli Spandau Ballet erano la nostra droga e la vittima di questa violazione di privacy non lo ha mai saputo.

Oggi Tony Hadley, che dei leggendari Spandau Ballet era il frontman, sembra ancora più ragazzone di quando, a quel tempo, faceva a pezzi i cuori di milioni di fans adoranti. Durante l’incontro a Milano per presentare The Christmas Album continua a ripetere di avere “ormai” 55 anni (in questa Italia gerontologica si sentirebbe un giovane uomo). E invece appare in gran forma rispetto all’ultima volta che l’ho incontrato, dimagrito e fresco come una lattuga, con un completo quasi estivo: «Ho smesso di fumare da un po’ anche per conservare la voce visto che, toccando ferro, ancora non mi abbandona. E ho ridotto anche i superalcolici, preferisco una birra ogni tanto», ammette. The Christmas Album è il suo nuovo progetto solista, interamente registrato e prodotto in Italia su iniziativa di Claudio Guidetti, produttore e autore con Eros Ramazzotti, Laura Pausini, Max Pezzali e un sacco di altri artisti italiani: «Claudio continuava a dirmi “Tony facciamolo!” e io mi sono fatto convincere».

Nel disco ci sono classici natalizi come White Christmas, «ma anche pezzi che sono grandi successi in Uk, come Lonely this Christmasdei Mud o Stay another day degli East 17, che da voi non sono molto conosciuti. Magari li scoprirete così». (continua a leggere su marieclaire.it)