True Blood, intervista a Valentina Cervi
I fans nostalgici di True Blood non dimenticheranno presto le sequenze conturbanti in cui Valentina Cervi nei (pochi) panni di Salomè, che nel mondo distopico della serie tv è una vampira, seduce un altro vampiro, Bill Compton (Stephen Moyer) con movenze feline. Ora, per chi è in astinenza di quella che – per 7 stagioni – è stata una delle serie più amate della tv, True Blood tornerà anche in teatro con un musical che prenderà il via daBroadway. Con un dietro le quinte composto in buona parte dallo staff storico di Alan Ball, autore dello show televisivo, ma con un cast di attori sul palco completamente diverso.
Non ci sarà nemmeno Valentina Cervi, che ha appena terminato di girare Amici in Paradiso, una produzione Rai Cinema di tutto altro genere, che si svolge all’interno dell’Opera Don Guanella, il centro di riabilitazione mentale. È una commedia che punta il dito anche sui problemi dei disabili, e dove lei interpreta il ruolo di una psicologa. Il regista è l’esordiente Fabrizio Maria Cortese che fa laboratorio da anni proprio con i ragazzi del Don Guanella. Valentina è però, insieme a Iaia Forte e Valeria Golino, anche una delle voci dell’audiolibro Isola grande, isola piccola (Eamons) diFrancesca Marciano, scrittrice ma soprattutto sceneggiatrice per molti film italiani diretti da registi di peso come Gabriele Salvatores, Bernardo Bertolucci, Cristina Comencini, Carlo Verdone. Abbiamo incontrato Valentina per parlare di lei, del suo lavoro e della sua vita.
Ha appena registrato un audiolibro: lei legge molto?
La lettura è il mio momento di stacco. Ho avuto da poco una bambina, Margherita, e ho meno tempo per farlo. Ma appena posso mi tuffo nelle pagine. Il mio libro del cuore?Forse la Recherche di Marcel Proust. Me la sono letta tutta in…
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