Diventare famoso con un video virale
Di diventare famoso ha rischiato già col primo video virale. Che lo mostrava intento nelle pulizie di casa, mentre con l’aspirapolvere tira via un misterioso lembo di stoffa nera che spunta da una cassettiera. Intanto, al di là del mobile, come in un mondo parallelo, si svolgono i Brit Awards 2015 e quello è l’orlo del mantello di Madonna, che per questo motivo ruzzola giù dalle scale. Poi ha preso di mira con le sue parodie anche Sya, Adele, Lana Del Rey, Noemi. È stato “disturbato” in toilette dalle telefonate di Obama, del papa e della Regina Elisabetta II. Ha cercato di formulare una teoria animista sui calzini che si spaiano in lavatrice e ha dimostrato come stirare le camicie sia più complicato che fare origami.
Si chiama Paolo Camilli, ha 29 anni ed è uno delle pochissime star italiane di successo anche su Vine. I suoi clip umoristici li produce con cadenza regolare, «ma solo quando ho qualcosa da dire, non rispetto alcun ritmo forzato da marketing social», spiega. Sono tutti raccolti sulla sua pagina Facebook sotto l’hashtag #MindTheGag. Compreso l’ultimo, In ciabatte sulla sabbia, che rappresentando uno degli annosi drammi del bagnante medio – il cafone che spruzza la sabbia ovunque al suo passaggio – ha raggiunto un risultato sbalorditivo: oltre un milione di visualizzazioni e, al momento di scrivere, 8700 condivisioni di cui molte su profili di celebrità. La consacrazione definitiva da webstar, un modo inaspettato di diventare famoso.
«Il termine webstar non mi calza molto, però», specifica Paolo che, a dire il vero, la popolarità l’aveva già raggiunta qualche tempo fa senza che nessuno ne sapesse il nome. È lui, infatti, il romaticone in costume da coniglio rosa e mandolino che ulula fuori dalla finestra della sua amata: «I love you Lucia!» in un celebre spot di biscotti. «Sono originario di Porto Sant’Elpidio come Neri Marcorè, e ho iniziato a studiare recitazione lì, nelle Marche. Dopo tanto teatro mi sono spostato a Roma senza contatti nel mondo dello spettacolo, alla ventura, e ho iniziato i primi provini. Poi, fra una particina e l’altra, l’idea del primo clip dedicato al classico tormentone di dicembre “tu che fai a Capodanno?”. Un successo. Realizzo tutto io, soggetto, regia e montaggio. Adoro le parodie surreali, il linguaggio comico senza o con poche parole, la comicità di situazione». Di certo, non immaginava di diventare famoso così.
Paolo “risiede” ostinatamente anche su Vine: «Amo Vine, e mi dispiace che in Italia sia sottovalutato. Negli Stati Uniti ha prodotto giovanissime star con milioni di follower come Rudy Mancuso, Logan Paul, Amanda Cerny. Sono ragazzi geniali, ma la conoscenza della lingua inglese da noi non è sufficiente per capire la loro comicità (continua a leggere su marieclaire.it)