Qualcosa di nuovo per Micaela Ramazzotti e Paola Cortellesi


Sono a Roma, per incontrare Cristina Comencini, regista del film Qualcosa di nuovo. Ma l’indirizzo che ho ricevuto su WhatsApp non porta a un hotel o un ufficio, come succede di solito per le interviste. Corrisponde invece a un bel palazzone romano, uno di quelli con l’androne così solenne che le informazioni al portiere le chiedi sottovoce. Cristina Comencini mi sta già attendendo sulla porta aperta, qualche piano più su. Questa è casa sua, non me l’aspettavo. L’interno è luminoso e senza ostentazioni. Come lei, che in jeans e maglietta è fresca, rassicurante e molto più giovane della sua età. Chissà se dal vivo le figlie delle principesse – perché questo è sua mamma, Giulia Grifeo di Partanna – sono tutte così.

Ci sediamo su un grande divano bianco. Lei, che oltre a essere regista è scrittrice, mette su lo sguardo attento di chi è sempre a caccia di idee e fa una nota mentale di tutto ciò che le passa davanti. Il suo ultimo libro si intitola Essere vivi (Einaudi), e dipinge la storia interiore di una bambina molto particolare. Ma oggi dobbiamo parlare dell’ultimo film in uscita, Qualcosa di nuovo. Premessa. Se siete abituati a quelle grandi case di famiglia piene di ricordi d’infanzia felici, ai dialoghi che scavano nel passato e ai silenzi carichi di significato, tipici di molti film di Cristina Comencini, sappiate che sono stati messi da parte. Qualcosa di nuovo è un film in cui si ride molto. Però non è superficiale, perché osserva le casualità che ti cambiano la vita quando meno te lo aspetti. Ma anche la competizione che può nascere fra due quarantenni, amiche del cuore, interpretate da Paola Cortellesi e Micaela Ramazzotti, mentre si spartiscono un diciannovenne, lo strepitoso Eduardo Valdarnini. Con risultati che per gli uomini possono essere impossibili da imitare, figuriamoci capire.

Del perché le donne si fanno la morale tra loro, anche se non sono affari che le riguardano. Le due protagoniste del film hanno caratteri completamente diversi. Una, Lucia/Cortellesi, è precisina e coscenziosa e si astiene dai legami sentimentali perché di delusioni ne ha subite troppe. Maria/Ramazzotti, invece, si caccia continuamente nei guai con uomini sbagliati che raccoglie in giro e porta a casa sua, spacciandoli con se stessa per “quello giusto”. E, spesso, l’amica deve aiutarla a sbarazzarsi di ammiratori appiccicosi – o pericolosi – rimproverandola con la frasetta: “Certo che però un po’ mignotta ci sei” (continua a leggere su marieclaire.it)