No, non c’è niente di strano se il governo Draghi è caduto
Il governo Draghi è caduto, cosa accadrà ora?
In realtà non succedere nulla perché l’Italia ha sviluppato gli anticorpi per difendersi dalle sue stesse ca**ate, ma il problema è proprio questo: non succederà nulla.
Non cambierà mai nulla, il paese non cresce, si arrotola come un millepiedi sorpreso dal sole sulle stesse questioni da 50 anni, dall’aborto alla cannabis, dai tassisti all’ambiente, dalla disoccupazione alla mancata correlazione con l’istruzione, un paese che a 100 anni dalla Marcia su Roma – anniversario che cade il 27 ottobre e che spero qualcuno faccia coincidere con la convocazione alle urne, sarebbe un capolavoro di ironia – resta sempre compreso nella sua sagoma di mediocrità morale in cui fin troppi stanno comodi perché ci permette di considerare straordinario il minimo sindacale dello sforzo, di elogiare le cose fatte male come se fossero belle, di premiare fiction fatte con i piedi, di continuare a sperare, durante una competizione, che l’avversario si azzoppi, invece di sforzarsi a dare la performance migliore, a pregare la Madonna che ci faccia vincere il Superenalotto, invece di inventarsi qualcosa di geniale per guadagnare la stessa cifra, e di evadere le tasse perché così fan tutti, e di permettere a un magazziniere con la terza media di dire con sufficienza e tono annoiato “ma tu che ne sai di politica?” a qualcuno laureato in materia, che milita attivamente in qualche circolo di partito, che lavora nel giornalismo, che magari è tutte e tre le cose insieme, però è donna.
Io ho sempre chiesto ai giovani talenti di restare sul loro territorio per farlo crescere, oggi mi sento di dire che se vogliono andare via non li biasimo affatto.
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