Perché le donne non devono dare giustificazioni per avere la pillola gratuita


Da quando l’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco , ha reso noto l’accordo con la Sanità italiana per rendere gratuita la pillola anticoncezionale, hanno cominciato a fioccare post di personaggi noti che si lamentano del costo dell’operazione sulle casse dello Stato e che fanno notare come la pillola gratuita, e in generale una maggiore disponibilità ai contraccettivi potrebbe aggravare i numeri della denatalità italiana.
Bisogna calmarsi un attimo prima di commentare delle cose così profondamente sbagliate e insensibili.

Sulla prima questione, alla fine di gennaio 2023 è stato pubblicato il libro “Il costo della virilità. Quello che l’Italia risparmierebbe se gli uomini si comportassero come le donne” (Il pensiero Scientifico editore) scritto dalleconomista Ginevra Bersani Franceschetti che snocciola i costi per la comunità italiana dei processi e le detenzioni dei 500mila reati commessi in Italia ogni anno di cui l’82,41% commessi da uomini. Basterebbe pensare anche a quanto costa a ogni singolo contribuente lo spiegamento di forze dell’ordine a ogni evento calcistico.

Sul secondo punto, pensare che vietando del tutto la pillola anticoncezionale, invece di renderla facilmente disponibile, si possano “riavviare” le nascite è un concetto perverso. Invece di chiedersi perché le donne non facciano più figli, e invece di contrastare quei motivi sociali per cui non ne fanno, si boicottano i mezzi e i metodi che permettono loro di difendersi da tali motivi, soprattutto quelle con minori disponibilità economiche. È come dire che le donne non fanno figli per superficialità, che non possano decidere da sole se farne o no e che vanno costrette a farli per casualità, come se le loro stesse vite rovinate da un figlio indesiderato non avessero alcun valore.
Infine, vedo molti post sui social in cui le donne si difendono da questo tipo di uomini facendo sapere loro che la pillola serve a curare dei problemi di salute come la dismenorrea o l’ovaio policistico, o l’acne. Beh, ragazze, State facendo un danno. La pillola è prima di tutto un anticoncezionale, con il suo uso si è scoperto che è efficace anche nel trattamento di disturbi che necessitano di regolare l’equilibrio ormonale. Ma questi non sono affari di un uomo. La pillola è prima di tutto UN ANTICONCEZIONALE e le donne non devono giustificarne l’uso citando i benefici collaterali, come se non meritassero di usarla e si sentissero meno sgualdrine invocando la pietà maschile.
La pillola gratuita deve essere un diritto anche per quelle senza dismenorrea, senza ovaio policistico, senza anche. Per quelle che, semplicemente, vogliono pianificare un figlio come, quando e con chi gli pare.
Punto.

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