No, non prendetevela col pilota caduto delle Frecce Tricolore
(Per gentile concessione di Giulio Bernacchia, Comandante pilota aviazione civile, ex militare, con 40 anni di esperienza di volo)
No, ma veramente?
C’è gente che sta sindacando le azioni dello sventurato collega precipitato durante le prove delle Frecce Tricolore a Torino?
Va bene tutto, Frecce si Frecce no, ma la dinamica, quella è chiarissima. Un aereo appena decollato, a bassissima quota e velocità, ha un’avaria all’unico motore (molto probabilmente l’ingestione di un volatile, cosa che disintegra in un istante il motore) e diventa essenzialmente un mazzo di chiavi con le ali.
Può solo andare giù, e più si manovra a destra o a sinistra e più si utilizza la scarsissima energia e più rapidamente l’aereo cade. Il pilota si è lanciato all’ultimissimo secondo utile e per pochissimo non è ricaduto nella palla di fuoco.
I seggiolini eiettabili non sono magici, hanno anche loro dei limiti (l’inviluppo di utilizzo) al di fuori dei quali la sopravvivenza non è garantita. Ti devono sparare abbastanza in alto da permettere la separazione dal sedile e la completa apertura del paracadute.
Se avete visto il terribile video dello schianto potete notare che l’aereo esplode circa un secondo e mezzo dopo l’espulsione.
Tanta tristezza e tanto dolore per le povere vittime.
(Photo by eberhard 🖐 grossgasteiger on Unsplash)